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Chi impone raccomandati rischia la concussione - CASSAZIONE PENALE, SENTENZA N. 38617/2009

Rischia una condanna per concussione il pubblico ufficiale che mette in atto pressioni per far si' che un datore di lavoro assuma alle sue dipendenze dei 'raccomandati'. Lo sottolinea la sentenza 38617 con cui la Cassazione ha annullato con rinvio la decisione della Corte d'appello di Napoli che aveva assolto "perche' il fatto non sussiste" l'allora (i fatti risalgono al 1998-'99) presidente del Consiglio comunale di Afragola dall'accusa di tentativo continuato di concussione.

Anche i disabili devono pagare il parcheggio nelle Strisce blu - CASSAZIONE CIVILE, Sentenza n. 21271/2009

Tocca anche gli invalidi il pagamento del ticket del posteggio auto sulle strisce blu. E' quanto si legge nella sentenza n. 21271/2009 della Corte di Cassazione. Secondo i SUpremi giudici, il prezzo è dovuto anche se si è costretti ad occupare gli spazi ordinari perchè l'area riservata ai disabili è già stata impegnata da qualcun altro.


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Il magistrato deve essere estraneo alla politica dei partiti e dei suoi metodi - CORTE COSTITUZIONALE, Sentenza n. 224 del 17/07/2009

La Corte Costituzionale ha dichiarao non fondata la questione di costituzionalità dell'art. 3, comma 1, lettera h), del d.lgs. n. 109 del 2006, n. 109, nel testo sostituito dall'art. 1, comma 3, lettera d), numero 2), della legge n. 269 del 2006, il quale prevede come illecito disciplinare - accanto al coinvolgimento nelle attività di soggetti operanti nel settore economico o finanziario che possono condizionare l'esercizio delle funzioni o comunque compromettere l'immagine del magistrato - l'iscrizione o la partecipazione sistematica e continuativa del magistrato a partiti politici.

Confisca per equivalente. Ammisibile solo per il prezzo e non anche per il profitto del reato - CASSAZIONE PENALE, Sezioni Unite Sentenza n. 38691 del 06/10/2009

In riferimento al delitto di peculato, può disporsi la confisca per equivalente, prevista dall’art. 322 ter, comma 1, ultima parte, cod. pen., soltanto del prezzo e non anche del profitto del reato. In particolare, la Corte, stante il tenore della suddetta disposizione, che limita inequivocabilmente la confisca per equivalente al solo “prezzo” del reato, ha dovuto constatare “l’impossibilità di pervenire ad una non consentita estensione “in malam partem” del dettato legislativo”, pur rilevando, dopo un approfondito excursus della normativa nazionale ed internazionale in tema della confisca di valore, la necessità che il legislatore provveda a disciplinare in modo sistematico tutte le ipotesi di confisca obbligatoria e di confisca per equivalente, già previste con norme frammentarie e prive di coordinamento.



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Attesa per la sentenza sul Lodo Alfano

L’ udienza della Consulta sul Lodo Alfano, la legge che sospende i processi nei confronti delle più alte cariche dello Stato, è terminata. I giudici stanno discutendo le altre cause in calendario per oggi. La Corte si riunirà in camera di consiglio nel pomeriggio.

La Consulta non ha ammesso l’intervento della Procura di Milano nel giudizio riguardante la legittimità del Lodo Alfano. La decisione è stata comunicata dal presidente della Corte, Francesco Amirante, alla ripresa dell’udienza successiva alla sospensione che ha consentito ai giudici costituzionali di ritirarsi in camera di consiglio per decidere in proposito. Il professor Alessandro Pace, che aveva presentato memorie alla Consulta per sostenere l’illegittimità del Lodo a nome della Procura di Milano, non potrà dunque intervenire nell’udienza pubblica.

Sollevata questione di costituzionalità della legge sulla immigrazione

Il Tribunale di Torino ha sollevato la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 10 bis della legge sull’immigrazione, che punisce la permanenza e il soggiorno illegale nel territorio dello Stato. Il giudice Polotti di Zumaglia ha accolto alcune tesi proposte dalla Procura di Torino nell’ambito di un processo che riguardava un giovane giardiniere egiziano che, dopo avere sposato una cittadina marocchina (regolare) e avere avuto una figlia, oggi di nove mesi, si era presentato in questura per regolarizzare la sua posizione ma era stato denunciato.


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Minacce di morte per il giornalista Sandro Ruotolo

Minacce di morte a Sandro Ruotolo, numero due di Annozero, e alla sua famiglia, sulle quali la Digos sta indagando: secondo quanto si apprende, non si tratterebbe dell’opera di un mitomane. All’esame degli investigatori c’é infatti una lettera dalla quale si evince che il giornalista è stato pedinato e sorvegliato. Nella stessa missiva, inoltre, si fa riferimento ad una lista di ‘obiettivi’ in cui Ruotolo sarebbe il secondo.

Ragazzine indotte alla prostituzione, arrestata anche una madre

Facevano prostituire alcune ragazze minorenni: con questa accusa quattro persone sono state arrestate, a Motta San Giovanni, dai Carabinieri di Reggio Calabria. Tra le persone arrestate c’è anche la mamma di una delle ragazzine. Gli arrestati, secondo l’accusa, sfruttavano tre ragazzine di 14-15 anni, facendole prostituire anche con persone di oltre 60 anni. Tra gli indagati figurano anche i clienti che sono stati identificati.Nei confronti di altre due persone sono stati emessi avvisi di garanzia, mentre, secondo quanto si è appreso, resta al vaglio della magistratura la posizione di un ginecologo in servizio al presidio ospedaliero di Melito Porto Salvo.

Non punibili le offese dell'avvocato durante l'arringa - CASSAZIONE PENALE, Sez. V, Sentenza n. 35880 del 16/09/2009

Per il riconoscimento della c.d. "immunità giudiziale", prevista dall’art.598 c.p., è necessaria l’esistenza di un nesso logico tra le offese e l’oggetto della causa, donde solo gli insulti del tutto estranei a detto oggetto vengono ad integrare i reati di ingiuria o di diffamazione.


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Lodo Mondadori: Le motivazioni della sentenza

Silvio Berlusconi è "corresponsabile della vicenda corruttiva" alla base della sentenza con cui la Mondadori fu assegnata a Fininvest. Lo scrive il giudice Raimondo Mesiano nelle 140 pagine di motivazioni con cui condanna la holding della famiglia Berlusconi al pagamento di 750 milioni di euro a favore della Cir di Carlo De Benedetti. "E' da ritenere - scrive il giudice -, 'incidenter tantum' e ai soli fini civilistici del presente giudizio, che Silvio Berlusconi sia corresponsabile della vicenda corruttiva per cui si procede".


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Lodo Alfano: il ministro, attendiamo fiduciosi la decisione della Corte Costituzionale

"Attendiamo fiduciosi la decisione della Corte", ha ribadito il ministro della Giustizia Angelino Alfano, alla vigilia dell'attesa sentenza della Corte Costituzione sul lodo che porta il suo nome.


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E' morto il giurista Gino Giugni

E' morto il giurista nonchè ex ministro del Lavoro Gino Giugni. Secondo quanto si è appreso, il 'padre' dello Statuto dei lavoratori è deceduto a Roma dopo una lunga malattia. Aveva 82 anni.


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Perchè Napolitano ha promulgato lo "scudo fiscale"


Ecco quanto riportato sul sito ufficiale della Presidenza della Repubblica a proposito delle motivazioni sulla pronulgazione del c.d. Scudo Fiscale (legge di conversione del Decreto-legge 3 agosto 2009, n. 103, recante disposizioni correttive del Decreto-legge anticrisi n. 78 del 2009):
"Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha esaminato attentamente, seguendone l'intero percorso parlamentare, la legge di conversione del decreto-legge 3 agosto 2009, n. 103, recante disposizioni correttive del decreto-legge anticrisi n. 78 del 2009, approvata definitivamente dalla Camera dei Deputati dopo la posizione da parte del Governo della questione di fiducia sul testo trasmesso dal Senato.Si osserva innanzitutto che la complessiva disciplina dello scudo fiscale comprese le ulteriori modificazioni introdotte in materia nel testo del decreto-legge n. 103 del 2009 - disciplina che più correttamente avrebbe dovuto trovare collocazione nel testo originario del decreto-legge anticrisi - comporta scelte di merito che rientrano nella esclusiva responsabilità degli organi titolari dell'indirizzo politico di governo.


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Un limite per le retribuzioni manager della PA

Tetto alle retribuzioni dei manager di amministrazioni statali e societa’ partecipate, ma riguarda solo i compensi per incarichi aggiuntivi. Che non potranno superare i 280mila euro,il trattamento economico annuale complessivo del Primo presidente della Corte di Cassazione. C’e’ stato ieri il via libera del CdM al regolamento che disciplina la materia. Il provvedimento – proposto dal ministro Renato Brunetta- dovra’ incassare il parere del consiglio di Stato e delle commissioni parlamentari.

Il Capotreno può controllare i documenti dei passeggeri - CASSAZIONE PENALE, Sentenza 38389/2009

Il capotreno e i controllori possono chiedere ai viaggiatori a bordo dei treni i documenti di identità per rilevare le generalità di chi infrange le regole di viaggio. Lo sottolinea la Cassazione rilevando che "anche dopo la trasformazione delle Ferrovie dello Stato in spa, gli addetti alle ferrovie che come il capotreno o il controllore dei biglietti provvedono alla contestazione dei fatti e alle relative verbalizzazioni, nell'ambito di attività di prevenzione e accertamento, sono pubblici ufficiali muniti di poteri autoritativi e certificativi".
Così la Suprema Corte - sentenza 38389 - ha confermato l'ammenda di 60 euro nei confronti di una signora di 62 anni che si era rifiutata di fornire le sue generalità al capotreno del convoglio sul quale viaggiava. La signora, Rosa N., aveva il biglietto ma non lo aveva timbrato. Al capotreno Gloria C., che voleva farle pagare la sanzione per omessa obliterazione del titolo di viaggio, aveva risposto che i documenti li avrebbe fatti vedere solo alla polizia ferroviaria. Secondo Rosa il personale delle FS "dopo la privatizzazione delle Ferrovie non aveva più la qualifica di pubblico ufficiale". Nonostante Rosa sia stata poi identificata dagli agenti della Polfer ai quali aveva mostrato i documenti, le resta la condanna per non averli mostrati al capotreno.

SENTENZA - ESTINZIONE REATO – RESPONSABILITA’ –PROVA CONTRADDITTORIA O INSUFFICIENTE – OBBLIGO DECLARATORIA ESTINZIONE – LIMITI

CASSAZIONE PENALE, SEZIONI UNITE, Sentenza n. 35490 del 15/09/2009


All’esito del giudizio dibattimentale il proscioglimento nel merito, in caso di contraddittorietà o insufficienza della prova, non prevale rispetto alla dichiarazione immediata di una causa di non punibilità. Tale principio di diritto ha però due temperamenti: il proscioglimento nel merito prevale sulla causa estintiva, pur nel caso di accertata contraddittorietà o insufficienza della prova, sia nel caso in cui, ai sensi dell’art. 578 c.p.p., il giudice di appello - intervenuta una causa estintiva del reato - è chiamato a valutare il compendio probatorio ai fini delle statuizioni civili; sia nel caso in cui ad una sentenza di assoluzione ex art. 530, comma 2 c.p.p., appellata dal P.M., sopravvenga una causa estintiva del reato e il giudice ritenga infondato nel merito l’appello.

STRANIERO – PERMESSO DI SOGGIORNO PER MOTIVI UMANITARI – GIURISDIZIONE - CASSAZIONE CIVILE, SEZIONI UNITE, Ordinanza n. 19393 del 09/09/2009

La domanda riguardante il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi umanitari è devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario, trattandosi di una situazione giuridica qualificabile come diritto soggettivo ed appartenente alla categoria dei diritti umani fondamentali, garantiti dall’art. 2 e 10 della Costituzione e dall’art. 3 della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo.


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Condannato perchè ostenta il tradimento

La Cassazione ha confermato la condanna di un marito che infliggeva alla moglie anche la sofferenza di raccontarle i suoi tradimenti. Confermati dunque due anni e sei mesi di reclusione ad un uomo violento e prevaricatore, originario di Pescosolido (Frosinone), poiche’ e’ stato giudicato ‘‘scorretto includere l’ostentazione delle infedelta’ nella sfilza di comportamenti (insulti e percosse) che costituiscono il reato di maltrattamenti in famiglia’‘.

E' "incivile" chi non dà la precedenza ai pedoni sulle strisce . CASSAZIONE CIVILE, Sezione III, Sentenza n. 20949/2009

Può essere definito "incivile" chi non da' la precedenza alle persone che attraversano la strada sulle strisce pedonali. La afferma la III Sezione Civile della Corte di Cassazione nella sentenza n. 20949/2009 sottolineando che gli automobilisti sono sempre obbligati a dare la precedenza ai pedoni che transitano sulla segnaletica orizzontale loro dedicata. Lo stop, infatti, non e' "a discrezione" dell'automobilista. Diversamente, l'attraversamento di una strada per il pedone che rispetta le norme del Cds diventerebbe un "temerario atto di coraggio".

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