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Non e' reato punire la figlia ribelle

Non e’ reato punire con durezza la propria figlia ribelle se le violenze non sono abituali e se le misure coercitive sono state adottate per impedire atti di autolesionismo. E’ quanto afferma la Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione che ha confermato l’assoluzione per madre, padre e fratello di fede islamica accusati di maltrattamenti nei confronti della minore Fatima.

Per la Cassazione dall’istruttoria dibattimentale e’ emerso con certezza che la minore aveva minacciato di suicidarsi, , terrorizzata dalla ritorsioni della famiglia perche’ si era recata al lavoro incontrandosi con un uomo. I familiari, quindi, furono costretti a legarla per evitare che commettesse atti di autolesionismo, mentre gli ulteriori episodi di maltrattamenti furono motivati da comportamenti della figlia ritenuti scorretti, e quindi non esprimenti il necessario requisito di volonta’ di sopraffazione e disprezzo.

Su Litis.it la sentenza per esteso:
- CASSAZIONE PENALE, Sezione V, Sentenza n. 31510 del 02/10/2007

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