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Frattini. Droga, più prevenzione e cooperazione tra le polizie

"E' necessario promuovere campagne che dicano con chiarezza che le droghe fanno male, che pubblicizzino tra i giovani e le famiglie anche i dati crudi relativi alle conseguenze dell'uso della droga, che sottolineino come l'Europa miri a eliminare la dipendenza e non a mantenerla come fanno le politiche di riduzione del danno. Per queste campagne che ne scoraggino l'uso abbiamo stanziato per il prossimo anno 21 milioni di euro". E' quanto ha affermato oggi il vicepresidente della Commissione europea e commissario per la Libertà, la giustizia e la sicurezza Franco Frattini intervenendo al convegno organizzato a Milano da Ecad (European Cities Against Drugs).
Per Frattini alle azioni preventive, vanno però affiancate una maggiore cooperazione transnazionale tra gli organi di polizia dei singoli Stati membri che si occupano specificatamente di droga e rafforzare Europol, la polizia europea. Il commissario propone anche un'unica banca dati europea alimentata dai singoli Stati che contenga tutte le informazioni relative ai componenti delle organizzazioni criminali, questo anche in vista dell'ulteriore caduta delle frontiere (e quindi dei controlli) dei Paesi neocomunitari.
"Si tratta di proposte che non richiedono una politica comune europea - sottolinea Frattini - perché oggi purtroppo non c'è e non ci sarà a breve una normativa comune in materia di droga: ogni Stato fa per se". E proprio di fronte all'assenza di un'azione comune, Frattini promuove il "ruolo centrale dei sindaci che devono gestire le politiche antidroga sul territorio", così come del resto devono fare in tema di immigrazione. In questo senso, Frattini lancia l'idea di un manifesto delle città europee "che può dare un messaggio forte anche ai governi più riluttanti verso una legislazione comune".
A preoccupare maggiormente Frattini c'è la crescita costante della produzione di stupefacenti che avviene nelle regioni del Sud dell'Afghanistan sotto controllo dei talebani. "La comunità internazionale deve essere chiara: le piantagioni devono essere prioritariamente distrutte" ha affermato il commissario europeo, sottolineando come la "sostituzione dell'oppio con culture alternative non ha finora assolutamente funzionato".
L'altro tema di preoccupazione è legato alle rotte africane del traffico internazionale di stupefacenti. "L'enorme povertà, la grande corruzione, l'assenza di istituzioni solide e la presenza di cellule del terrorismo islamico - spiega Frattini - permettono che in alcuni Paesi africani i trafficanti introducano enormi quantità di droga che poi vengono smerciate in Europa".
Così come aveva fatto questa mattina il viceministro dell'Interno Marco Minniti, anche Frattini evidenzia il rischio di "una crescente commistione tra i trafficanti di droga e quelli di uomini". Di certo, secondo il vicepresidente della Commissione europea "lo stupefacente è sempre più a buon mercato e sempre più diffuso", e c'è un sensibile aumento delle droghe chimiche: più facili e meno costose da produrre e distribuire.

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