MILANO – Anche a Milano, da oggi, parte l’incremento delle multe per le contravvenzioni che si verificheranno nella fascia serale, dalle 22 alle 7 del mattino. Un provvedimento che fa discutere non tanto per l’aumento delle contestazioni (ogni due anni di solito c’é una revisione dei tariffari) ma per la decurtazione dei punti-patente, o della sospensione della stessa, che contempla d’ora in poi anche i cittadini che viaggiano su due ruote. In buona sostanza, se uno in bici commette un’infrazione per la quale è prevista la sottrazione di punti, se li vedrà togliere. Se non ha mai conseguito la patente, invece, ovviamente non subirà alcuna pena aggiuntiva. Se provoca un incidente da ubriaco potrebbe perfino rischiare la sospensione o il ritiro, al pari chi viaggia su un Suv.
Un caso tipico, più normale, potrebbe essere quello del ciclista sorpreso al cellulare, un comportamento scorretto molto diffuso a Milano e che prevede la perdita di punti. Una sperequazione evidente, secondo alcuni, e soprattutto secondo le associazioni di ciclisti, che denunciano l’ennesimo “provvedimento vessatorio” a fronte delle promesse “mai realizzate sulle piste ciclabili”. “Siamo chiari – spiega un funzionario dei Vigili – andare in bici sul marciapiede, passare col rosso o attraversare sulle strisce pedonali con la bici al fianco era vietato anche prima”. Il provvedimento riguarda tutti i ‘veicoli’ e comprende quindi i velocipedi e i carretti a braccia. “Il Codice prevede di togliere i punti, ove previsto, anche ai conducenti di velocipedi, e quindi c’é poco margine per discuterne – spiega Emiliano Bezzon, Comandante della Polizia Locale di Milano – Non è impossibile, poi, che qualche cittadino decida di ricorrere al Giudice di Pace, ma solo dopo una pronuncia degli organi giuridici competenti potrà essere cambiato qualcosa. Penso al 2003 – precisa – quando con l’introduzione della patente a punti, in caso di impossibilità di contestazione al conducente rischiava la decurtazione dei punti il proprietario della vettura. In quel caso, alla fine, si era pronunciata la Cassazione”. Tornare a casa in bici alticci, magari pure sul marciapiede, potrebbe quindi costare molto caro. “Io la patente non ce l’ho – dice un anziano fuori da una trattoria di periferia – ma se mi sequestrano la bici con cosa ci vado al bar?”.
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