I genitori devono vigilare affinchè i figli rispettino l'obbligo scolastico, anche se non avvertiti delle assenze dei ragazzi da parte dell' istituto scolastico. La Cassazione si è così espressa sul caso di alcuni bambini nomadi che andavano a mendicare invece di stare a scuola. I genitori dei bambini di un campo nomade della provincia di Reggio Calabria erano assolti in Appello perchè, secondo i giudici, non avendo ricevuto comunicazioni dalla direzione dell'Istituto scolastico non potevano sapere che i figli non erano a scuola. La Terza Sezione Penale della Cassazione, invece, ha dato torto ai giudici di Reggio Calabria, sostenendo che non basta mandare i figli a scuola ma che i genitori devono controllare sempre che siano tutti i giorni in classe. Centinaia, ogni anno, sono i casi di bambini di famiglie nomadi che non vanno a scuola per essere impiegati tutto il giorno nell'accattonaggio. Le autorità scolastiche devono affrontare anche le difficoltà a trovare i genitori di questi ragazzini per poter comunicare con loro su decisioni dell'istituto o rendimento degli alunni. I giudici della Cassazione, nella sentenza numero 33847, hanno stabilito che: «L'obbligo imposto a chiunque sia rivestito di autorità o incaricato della vigilanza sopra un minore di impartirgli o far impartire l'istruzione obbligatoria implica anche l'obbligo di vigilare e controllare il minore per assicurarsi che questi si rechi realmente a scuola per ricevere l'istruzione». E questo specialmente di fronte a lunghe e ingiustificate assenze, come in questo caso. Inoltre la mancata comunicazione da parte della scuola non è motivo sufficiente per discolpare i genitori. I giudici hanno pertanto dichiarato nulla la sentenza d'Appello, senza rinvio perchè i reati erano comunque prescritti.
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