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LODO ALFANO: AVVOCATO STATO, NESSUN 'AVVERTIMENTO' A CONSULTA

'Alla Corte Costituzionale non ci permettiamo di mandare avvertimenti di qualunque tipo sulle possibile conseguenze negative di un pronuncia di incostituzionalita' del 'lodo Alfano'.Le dimissioni di una delle cariche previste dalla legge sono state ipotizzate solo in via teorica ed estrema' L'avvocato generale dello Stato, Oscar Fiumara, interviene all'indomani della pubblicazione della memoria depositata alla Consulta a nome del Presidente del Consiglio ('lo prevede l'art. 20 della legge 87 del 1953') per difendere la 'ratio' della norma che sospende i processi nei confronti delle quattro piu' alte cariche dello Stato. 'In 133 anni di attivita' - dice Fiumara - l'Avvocatura generale ha sempre parlato in linea di diritto. E infatti la memoria scritta dal collega Glauco Nori non si riferisce mai ad alcuna delle persone attualmente in carica. Noi prendiamo in considerazione solo le quattro cariche interessate dal Lodo, e fra esse il presidente del Consiglio, chiunque sia oggi o domani il titolare della carica. Perche' se la legge verra' dichiarata legittima sara' applicabile anche in futuro'.
A chi gli fa notare che nella memoria dell'Avvocatura generale dello Stato si cita piu' volte il rischio di dimissioni del premier attraverso argomentazioni non solo di carattere tecnico, Fiumara ribadisce che si e' 'parlato di ipotesi teoriche portate all'estremo per rilevare la delicatezza delle questioni'. Forse ci si poteva aspettare una arringa piu' passionale da parte del difensore privato di Berlusconi che non dall'Avvocatura generale dello Stato? 'Ognuno ha il suo stile. In verita' - risponde Fiumara - mi sembra che nella memoria dell'avv. Nori, che ho letto e condiviso prima del suo deposito, vi fosse un grande rigore scientifico, con una serie di concatenazioni logiche che invitano la Corte a valutare la ragionevolezza della legge'. Una 'ratio' che - ripete Fiumara - 'si puo' verificare nella necessita' di contemperare due interessi fondamentali: quello generale a che il presidente del Consiglio svolga le funzioni pubbliche previste dalla Costituzione, e quello privato perche' possa difendersi nel caso in cui sia imputato' di un reato extrafunzionale. In altre parole, o il premier governa o passa il tempo nelle aule di giustizia, sotto i riflettori dei media e scontando la lunghezza dei tempi della giustizia italiana. Il 'lodo' prevede una soluzione che non e' un'immunita' ('altrimenti si' che sarebbe stata necessaria una legge costituzionale'), ma una sospensione temporale del processo. 'Se questa sia la scelta migliore ce lo dira' la Corte Costituzionale - prosegue Fiumara - Pronostici non ne faccio mai. Ma ci tengo a ribadire che la memoria dell'Avvocatura generale dello Stato non e' assolutamente fuori dalle righe' ne' ha inviato alla Corte un avvertimento per conto di chicchessia'.

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