L'arresto di Filippo Pappalardi, padre dei due fratellini di Gravina di Puglia, fu un atto "legittimo".È quanto ha sostenuto davanti alla corte di Cassazione il sostituto procuratore generale Vincenzo Geraci, nell'ambito delle indagini sulla morte di Ciccio e Tore, i due bambini scomparsi nel 2006 e ritrovati lo scorso febbraio in fondo a un pozzo.Il procuratore ha chiesto alla corte di rifiutare il ricorso che la difesa di Pappalardi ha presentato nel 2007 contro il provvedimento di custodia cautelare emesso nei suoi confronti. Nel caso il ricorso venisse accettato, il padre dei due fratellini, ormai a piede libero, potrebbe chiedere alla procura un indennizzo per ingiusta detenzione. Secondo Geraci, il provvedimento, che mise Pappalardi sotto custodia cautelare con le presunte accuse di rapimento, duplice omicidio e occultamento di cadavere, fu un atto pienamente giustificato dalle circostanze delle indagini.
Di diverso avviso però la I Sezione Penale della Corte di Cassazione. Per i supremi Giudici fu un errore arrestare Filippo Pappalardi ed ha annullato senza rinvio sia l'ordinanza con la quale il gip di Bari il 26 novembre del 2007 aveva disposto l'arresto di Pappalardi, sia l'ordinanza con al quale il Tribunale della Liberta' della stessa citta' il 13 febbraio scorso convalidava la custodia cautelare. In questo modo per il padre dei fratellini di Gravina scomparsi nel luglio del 2006 e ritrovati dopo 20 mesi in un pozzo non molto lontano da casa, si apre la possibilita' di chiedere e ottenere il risarcimento per l'ingiusta detenzione patita.
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